Ho rubato ai @Tuscanybloggers questo titolo che corrisponde in pieno alla mia idea di Firenze e soprattutto di come vale la pena visitarla per conoscerla meglio e in modo “sincero”. Di certo Firenze “è negli occhi” con tutta la sua bellezza artistica e architettonica. Con il suo Duomo, Piazza della Signoria, i palazzi regali, i ponti, i musei… c’è da vedere per una vita intera e scoprire alla fine comunque qualcosa di nuovo!
Ma tutta questa bellezza ha creato una forte esposizione turistica, con percorsi predefiniti e luoghi colmi di visitatori, al punto che non è più possibile neppure apprezzarli.
Per questo vi consiglio anche un percorso meno convenzionale ma altrettanto interessante e colmo di magia: quello nelle famose botteghe fiorentine, quello in cui “l’arte è nelle mani”.
Prima di trasferirmi a Firenze davo un significato quasi sminuente alla parola “bottega” ma, arrivata qui, ho capito che in Toscana rappresenta una forma di artigianato di alto livello, a volte ultracentenario, che si tramanda da numerose generazioni.
E il caso ad esempio della Filistrucchi che realizza trucchi e parruchi per teatri, cinema, attori o privati da 300 anni e ben 9 generazioni all’opera. La più antica d’Europa, volata anche Oltreoceano …
Dalla porticina in legno di via Verdi si intravedono in vetrina manichini e maschere ma una volta varcata la soglia si entra un mondo magico accolti da una famiglia gentile e ricca di aneddoti.

C’è poi la Moleria Locchi in San Frediano, nata nell’Ottocento e ancora oggi a conduzione familiare. Realizza oggetti in vetro che sembrano piccole opere d’arte, esporta in tutto il mondo e vanta tra i propri clienti famiglie nobili, antiquari e collezionisti.
Appena sono entrata da Locchi, la proprietaria (la signora Paola) ha fatto abbassare le luci perchè con me c’era anche la piccola Anna che stava dormendo… poi ha fatto incidere su un piccolo cuore in vetro il suo nome e me lo ha ragalato! Insomma un luogo pieno di storia in cui ti senti un po’ a casa!
E ancora, potete fare un giro vicino Piazza Beccaria, in via Giovanni Angelico, affacciarvi al n. 71 in una corte interna mozzafiato e bussare alla Polloni Vetrate. Qui si realizzano appunto vetrate di altissimo livello, non solo per privati, ma anche per musei, chiese, hotel.
Un turbine di colori vi avvolgerà e anche qui troverete una stretta di mano sincera: quella della famiglia che la porta avanti da 100 anni con passione e vena artistica. Sui tavoli da lavoro schizzi e disegni, arnesi appuntiti per tagliare il vetro e nelle stanze retrostanti i forni per assemblare il tutto. Un’esperienza da non perdere!





Ecco penso che il vero lato positivo di un tour “unconventional” di Firenze come questo che vi consiglio nelle botteghe, stia proprio nel lato “esperenziale” grazie al quale si tocca con mano e si respira l’aria di chi ha realmente fatto la storia di questa città e ancora ora vi contribuisce.
Se non volete perdervi nessuna realtà artigianale fiorentina vi consiglio di seguire su Instagram i @tuscanybloggers , sono certa che vi appassionerete.
A bottega si impara l’arte, quella vera… così hanno cominciato i grandi, Leonardo, Michelangelo… vai a bottega e impari. Bel post!
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Grazie mille , mi fa molto piacere!
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