Pochi giorni fa sono tornata a Granada per la quinta volta nella mia vita. Mi piace sempre. È una delle città spagnole che maggiormente ha risentito della dominazione mora: oltre ai famosi palazzi monumentali dell’Alhambra, tutta la città risente del passato influsso arabo: palazzi, moschee, pavimenti, sale da te e bagni turchi.
Poi quando “sono arrivati” i cristiani non volevano certo essere da meno e quindi anche loro hanno iniziato a costruire cattedrali meravigliose, piazze, sculture e chi più ne ha più ne metta.

Il risultato è a mio avviso una città dal fascino imparagonabile e piena di magia, in cui più culture e più storie convivono in un connubio unico al mondo.
Noi abbiamo alloggiato nel quartiere dell’Albaicin, famoso per le strade strette e fatte di ciottoli, le case bianche e a tratti anche diroccate, la musica araba che esce dalle finestre, la bouganville rigogliosa lungo i muri dei giardini. In cima al “barrio” c’è una piazzetta deliziosa davanti alla chiesetta di San Miguel Bajo con alcuni ristoranti segnalati anche in guida Routard. Qui potete si può un aperitivo o mangiare ottimi piatti spagnoli come il baccalà o le caratteristiche tapas. Si trova proprio a due passi dal Mirador San Nicola, da dove si ammira una delle viste più belle di Granada, assolutamente da non saltare!



Granada è famosa per le scuole di flamenco e per i numerosi teatri e locali in cui godersi uno spettacolo. Nel cammino del Sacromonte poi potete trovare le vecchie “caverne” in cui vivevano i gitani, oggi riabilitate a piccole case e locali in cui si balla il flamenco o dove si vendono vestiti e accessori tipici di questo ballo.
Granada è bella da passeggiare e da gustare: la parte araba che scende dall’Albaicin verso Plaza Nueva è ricca di piccole sale da tè in stile marocchino, negozi arabi, ragazze che fanno tatuaggi di henné. Seppur si tratti di una zona molto turistica, le persone e i locali hanno mantenuto a mio avviso grande genuinità, e infatti insieme ai turisti vi sono anche persone del posto che si godono un piatto di cus cus o dell’ hummus con pita.
In molti vi avranno anche parlato della via che avanza lungo il fiume Darro: qui c’è un antico bagno turco che è possibile visitare e capire come funzionavano le sale di acqua fredda e quelle di acqua calda, qualche bella caffetteria all’aperto con tutto intorno alberi di agrumi, il museo dell’inquisizione (cattolica ovviamente) e altri piccoli scorci degni di foto e di memoria.

Su tutto “regna e incombe” dall’alto la bellissima Alhambra, complesso monumentale fatto di più palazzi arabi, cristiani e di una parte che un tempo rappresentava la fortezza militare. Qui dovete prenotare con un po’ di anticipo e godervi la giornata nei giardini dal fascino antico e curati come fossero opere d’arte con piante che creano piccoli labirinti, roseti, mughetti, fontane e zampilli d’acqua ovunque.



I palazzi rappresentano (in particolare lo stupefacente Nasridi) i più grandi esempi di arte araba in Europa e ad essi si affiancano quelli costruiti dai re cattolici, come il Palazzo Carlo V.
Un po’ come tutta la città, anche l’Alhambra va goduta a mio avviso in una lenta camminata fatta di momenti per osservare, altri per riposare, altri per conoscere, altri ancora per ammirare semplicemente. Ed è bello poi in serata tornare a piedi verso il centro… in una lunga discesa che piano piano si ricongiunge alla città.
Per quanto anche questa volta Granada non mi abbia delusa e anzi mi abbia lasciato un bellissimo ricordo nel cuore, devo ammettere che non è proprio una città per bambini, e la vacanza con loro (come sapete io ne ho due) può diventare davvero troppo faticosa. Prima di tutto c’è molto da visitare nella parte alta fatta completamente di ciottoli dove il passeggino si blocca ad ogni passo. Si può andare in cima con i mezzi (piccoli bus cittadini) o con i taxi ma ovviamente ci si perde una delle cose più belle: passeggiare fra le viuzze.


Poi, nei palazzi dell’Alhambra non è possibile introdurre passeggini, quindi bisogna portare i bambini più piccoli in braccio. Nelle varie stanze ci sono fontane e piscine quindi bisogna anche fare attenzione per bambini di età come Anna (quasi 3).
Gli spettacoli di flamenco sono praticamente impossibili da vedere con i bambini perché richiedono grande silenzio per oltre un’ora …
Insomma è tutto molto complicato e si rischia di godere della metà della bellezza e dei luoghi da visitare normalmente a Granada.

Alloggio: a Granada abbiamo prenotato un appartamentino tramite Airbnb nella zona dell’Albaicin, si chiama Casa Quijada. Piccolo ma molto curato, con affaccio sull’Alhambra, di notte una vista mozzafiato. anche in questo caso le difficoltà con i bambini non sono state poche: l’appartamento è ubicato in una strada piccola e tutta a ciottoli, non vi è parcheggio neppure nelle vicinanze!
Mangiare: molto interessanti i ristornasti nella piazzetta di San Miguel Bajo come Meson El Yunque, Bar Lara, El Aljibe. Da segnarsi anche un ristorante marocchino eccezionale nei pressi della Plaza Nueva, il Meknes Rahma. Molto bello in questo caso anche lo stile e l’arredamento, cibo degno di nota e grande cordialità.