L’Argentina è così grande che potreste chiedere a 100 persone che l’hanno visitata e ognuna vi racconterà un’esperienza diversa.
Il nostro viaggio è stato meditato a fondo studiando questa terra in lungo e in largo prima di partire, leggendo libri e guide, ascoltando consigli di amici di famiglia che ci hanno vissuto per un periodo.
La seconda tappa decisa razionalmente ma vissuta poi in maniera estemporanea ci ha portati da Buenos Aires a Mendoza: 1.080 km in autobus di linea in cui è possibile dormire in comode poltrone in pelle reclinabili, guardarsi un film e ammirare il paesaggio introno quando le luci del sole calano.
Come accaduto quando siamo atterrati a Buenos Aires, siamo arrivati a Mendoza all’alba… e presto ci siamo mossi verso il nostro albergo. La città ruota intorno alla piazza principale adornata di colorate maioliche e sfavillanti spruzzi d’acqua della fontana centrale. Con grandi viali e ben curata è una città piuttosto grand e bella da passeggiare ma per noi è stata soprattutto una sosta intermedia: qui infatti abbiamo affittato una macchina e ci siamo mossi intorni nelle note wineries argentine in cui abbiamo mangiato ottime parrilas all’aperto, fra le viti, e bevuto il famoso Malbec.
Non perdetevi questa esperienza per cui l’Argentina è famosa: cibo e vino d’eccellenza a prezzi moderati, relax totale, perfetto anche con bambini … scegliete la fattoria che più fa al caso vostro cercando in internet, se possibile prenotate prima, e godetevi lo spettacolo.
Noi siamo stati alla Bodega Cecchin dove si mangia in mezzo alle viti e si beve divinamente.
Dopo qualche giorno passato fra Mendoza (un pasto va fatto assolutamente da Anna Bistro) e dintorni, eccoci alla volte delle Ande, fino al confine col Cile, percorrendo la Ruta 7 e con una tappa notturna nella semideserta Uspallata.
Superato il Puente Inca, vecchio centro di acqua solfurea, oggi abbandonato e inglobato nel paesaggio, siamo presto arrivati a Aconcagua… E l’aria ha iniziato a rarefarsi: al Cristo Redendor -35% di ossigeno con i suoi 4.000 metri di altezza.
La cosa incredibile delle Ande è la diversità di paesaggi e colori. Alcune parti sono rosse come un campo da tennis, altre verdi come la salvia, altre ancora nere come la pece. Esci da una galleria e resti a bocca aperta come fosse il primo momento in cui hai imboccato la Ruta 7, con tutti suoi camion che si dirigono in Cile e viceversa. E lungo la via continue madoninne e piccoli monumenti in pietra dedicati alla Virgen, qualche nastro colorato.
Ti immergi nella natura e trovi la pace.
Arrivati al confine vi è un piccolo rifugio, il vento soffia e il sole scotta. Ma un minuto… vogliamo goderci questo posto solo un minuto. Poi si riparte alla volta della terza tappa in Argentina. Quella over the top, come se tutto questo non fosse già abbastanza!
Cavoli anche tu viaggi spesso
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Eh si, e questi sono solo alcuni dei miei viaggi 🤣
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